Questa settimana ho letto due articoli del Corriere.it relativi alla disoccupazione giovanile ed al modo di cercare un lavoro. Riporto di seguito i due link per farli leggere a tutti i miei lettori:
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=175688
http://www.corriere.it/economia/12_gennaio_07/ricerca-lavoro-eurostat_14bc980c-3950-11e1-af60-0a4a95cfbebb.shtml
Devo essere sincero, il problema dellia disoccupazione giovanile è di primaria importanza a mio parere.
La cosa che mi sconcerta di più è il dato su come si cerca il lavoro.
Se due persone su tre per trovare un posto di lavoro si affidano a parenti o amici il fatto è preoccupante.
Non importa il titolo di studio, o meglio, importa solo per essere "collocato" in una determinata fascia. L'importante però è "avere amici".
Chi non li ha, o non ha parenti deve farsi in 4 non per emergere, ma solo per "galleggiare".
Ci sono persone con indubbie qualità e competenze a cui basterebbe un'opportunità per poter condurre una "vita dignitosa", ed invece tali persone devono capire che la ricerca di un lavoro è un lavoro a sua volta. Molti giovani figli di nessuno passano mesi e mesi, con dignità a collaborare con il Professionista di turno per qualche "spicciolo" con abnegazione e costanza. Persone che con una qualifica anche molto professionale conseguita dopo anni ed anni di sacrifici e rinunce devono occuparsi di tutt'altro per cercare di tirare avanti.
Non volendomi dilungare sull'argomento , ben trattato dai due link indicati, come considerazione finale vorrei dire solamente: " Meritocrazia, ciao ciao, speriamo che presto ritorni di moda" :-)
P.S. Sono consapevole che il "Sistema" è questo da decenni, ma uno sfogo non fa mai male e sognare non costa nulla.
Ad Maiora
Diego Guerriero
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=175688
http://www.corriere.it/economia/12_gennaio_07/ricerca-lavoro-eurostat_14bc980c-3950-11e1-af60-0a4a95cfbebb.shtml
Devo essere sincero, il problema dellia disoccupazione giovanile è di primaria importanza a mio parere.
La cosa che mi sconcerta di più è il dato su come si cerca il lavoro.
Se due persone su tre per trovare un posto di lavoro si affidano a parenti o amici il fatto è preoccupante.
Non importa il titolo di studio, o meglio, importa solo per essere "collocato" in una determinata fascia. L'importante però è "avere amici".
Chi non li ha, o non ha parenti deve farsi in 4 non per emergere, ma solo per "galleggiare".
Ci sono persone con indubbie qualità e competenze a cui basterebbe un'opportunità per poter condurre una "vita dignitosa", ed invece tali persone devono capire che la ricerca di un lavoro è un lavoro a sua volta. Molti giovani figli di nessuno passano mesi e mesi, con dignità a collaborare con il Professionista di turno per qualche "spicciolo" con abnegazione e costanza. Persone che con una qualifica anche molto professionale conseguita dopo anni ed anni di sacrifici e rinunce devono occuparsi di tutt'altro per cercare di tirare avanti.
Non volendomi dilungare sull'argomento , ben trattato dai due link indicati, come considerazione finale vorrei dire solamente: " Meritocrazia, ciao ciao, speriamo che presto ritorni di moda" :-)
P.S. Sono consapevole che il "Sistema" è questo da decenni, ma uno sfogo non fa mai male e sognare non costa nulla.
Ad Maiora
Diego Guerriero
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