Oggi pubblico l'APPELLO FINALE di Tabacci ai suoi elettori!
Protagonisti di un tempo nuovo
Roma,
22 novembre 2012
Carissimi,
mi
sono interrogato a lungo prima di scrivervi. È facile in questo periodo
ascoltare lunghi discorsi, al cui fondo è però difficile cogliere un concreto e
immediato senso di futuro. Ritengo invece sia il tempo di poche e meditate
parole, che vadano dritte alle radici di ciò che sta a cuore agli italiani: la
costruzione di un Paese migliore.
In
questa campagna elettorale, di certo la più difficile che io ricordi, incontro
semplici cittadini e amministratori locali che oscillano tra scoraggiamento e
sussulti di speranza. In tutti si avverte eguale indignazione per il volto
sfigurato della cattiva politica, indignazione che personalmente preferisco
cogliere come segno che alla sua base il Paese è sano, e ha solo bisogno che si
creino le giuste condizioni per raccogliere le sue migliori energie e ripartire
di slancio.
La
crisi italiana si inserisce nel quadro di quella internazionale, la più grave e
complessa dal dopoguerra in poi. Possiamo farcela ugualmente, accantonando
sfiducia e rassegnazione, affrontando e risolvendo con coraggio e
determinazione i mali del sistema, chiamando a raccolta i talenti e le qualità
che in Italia non mancano. Aprire al nuovo, giovani e meno giovani, a quella
platea di cittadini che non vogliono restare inerti. Senza dimenticare che c’è
anche tanta sana amministrazione della cosa pubblica, espressa da politici,
sindaci, amministratori locali abituati a lavorare con efficienza e serietà,
una risorsa di esperienza che può essere il miglior volano per la ripresa.
A
loro, a Voi, mi rivolgo, innanzitutto per esprimere un ringraziamento sincero.
Ho scelto di mettermi in gioco per rendere un servizio, senza avere alle spalle
l’appoggio di alcun potere “forte”, contando solo sul sostegno prezioso e la
fiducia di persone che, come me, credono sia ancora possibile costruire un’area
di equilibrio fondata sulla competenza, sulla trasparenza, sul rigore morale, sul
pieno disinteresse di un vissuto politico come servizio civile. Un’area non di
moderati senza passione, in preda a calcoli e tatticismi, ma di moderazione e
di dialogo civile, ricca di saperi e serietà, essenziale per costruire un nuovo
equilibrio politico nel Paese.
Siamo
in tanti a credere che si debbano restituire competenza e senso di legalità ai
gangli dell’amministrazione pubblica; che il giovanilismo fine a se stesso non
renda alcun merito alle capacità dei giovani; che si debba tornare a una politica
che rifiuti calcoli e compromessi di comodo per servire soltanto il bene comune
e tenere a freno le disinvolture della finanza che ci hanno impoverito tutti;
che si debba accantonare l’illusione di un liberismo senza regole e affidarsi
alle linee più giuste e trasparenti di una economia sociale di mercato; che
l’Italia vada messa in mani sicure e guidata da una robusta cultura di governo;
che la democrazia sia il primo tra i beni irrinunciabili, cui tutti siamo
tenuti a dare voce chiara e gambe forti.
So
che quelle delle primarie di domenica 25 novembre sono elezioni dalle regole
complesse e possono apparire un impegno troppo fin troppo gravoso, si tratta
però di quindici minuti del vostro tempo che impegneranno i prossimi cinque
anni della vostra vita; confido davvero che guarderete oltre la fatica, per
assecondare con la vostra partecipazione e il vostro voto le convinzioni e le
motivazioni profonde che ci accomunano: prendere a costruire le fondamenta su
cui edificare un Paese migliore. Chiedo a tutti voi, a cominciare dai giovani,
di accettare la sfida, di investire nel cambiamento con un gesto concreto, di
agire da protagonisti per un tempo nuovo.
Vi
ringrazio davvero.
Bruno
Tabacci
Diego Guerriero
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