giovedì 22 novembre 2012

Il "GUERRIERO SAMMARITANO" per Bruno Tabacci alle primarie del CentroSinistra IV° puntata!

Il "viaggio" del Guerriero Sammaritano nell'esposizione del pensiero di Bruno Tabacci, candidato a premier nella coalizione di centrosinistra continua....oggi si parla di Europa, Fisco e Questione Morale!


EUROPA: LA CRISI DI UN SOGNO
Nel 1970 l’Italia aveva 55 milioni di abitanti, a fronte di una popolazione mondiale di 3 miliardi. Nel 2012 l’Italia ha 60 milioni di abitanti contro i 7 miliardi della popolazione dell’intero pianeta. Ciò significa che contiamo per meno di un centesimo. Lo stesso vale per la Francia, la Germania, il Regno Unito. E anno dopo anno, se per l’Europa non scatterà un vero federalismo, conteremo sempre meno di Paesi come Stati Uniti, Brasile, Russia, India, Cina.
Senza un’Europa federale, senza un vero stare insieme, saremo destinati a soccombere. Siamo dei deboli che si considerano dei forti.
Il FISCO
Il sommerso in Italia vale il 30% del PIL. In Olanda il 5%. Questo è il più grave problema dell’italia. Se non lo abbassiamo moriremo strangolati dal debito. Le tasse sono troppo alte. Bisogna ridurre le aliquote per allargare la base imponibile. Per fare questo oltre a ridurre il sommerso si deve abbassare il costo della politica e porre un tetto agli stipendi ed alle spese di  tutti gli eletti e di tutti i dirigenti della Pubblica amministrazione.
In particolare bisogna:
1.     ridurre il numero dei Parlamentari;
2.     abolire le Province;
3.     accorpare le Regioni;
4.     togliere i privilegi alle Regioni a statuto speciale;
5.     ridurre il numero delle società nate dalle ex municipalizzate mediante soppressioni e accorpamenti.

LA QUESTIONE MORALE
Oggi l’Italia è stanca perché infettata. 
E’ profondamente colpita nella sua coscienza etica. E’come un corpo umano debilitato da una malattia e questa malattia è morale. Dunque ancora più difficile da curare.
L’Italia oggi è un Paese alla rovescia:
·         la scuola non è per gli studenti ma per i professori,
·         la sanità non è per i malati ma per i baroni universitari,
·         la giustizia non è in funzione dei cittadini ma degli avvocati e dei magistrati.
Improvvisamente dovremmo introdurre una rivoluzione di pensiero. Dovremmo affermare:
·         che il benessere è legato al lavoro e non alla furbizia,
·         che gli affari non si possono condurre senza regole e senza un’etica profonda,
·         che i diritti camminano sulle gambe dei doveri,
·         che la politica senza principi è un pragmatismo senza speranza.
Per questo ora è molto più difficile del dopoguerra.



Nessun commento:

Posta un commento