mercoledì 22 gennaio 2014

all'incontro al Garibaldi di Sabato per il dibattito "scuola-famiglia"

Sono stato Sabato scorso al teatro "Garibaldi" dove era in corso un interessante incontro sul tema: "Collaborazione scuola-famiglia nell'educazione dei figli".
La mia permanenza è durata pochi minuti, circa 30, ma il giusto tempo per ascoltare l'intervento di una studentessa e del provveditore agli studi di Caserta.
Posso ritenermi molto contento di ciò che ho ascoltato, sopratutto dal Provveditore, che prima di parlare in qualità di istituzione ha parlato in qualità di donna, di mamma e di nonna.
Il tema della collaborazione "scuola -famiglia per l'educazione e lo sviluppo dei giovani" è un tema scottante e delicato.
La corresponsabilità del formare nuove generazioni è molto ben distribuita da questa società.
Io sono dell'idea che la scuola non vada a sostituire l'educazione che i genitori possono dare ad un bambino, ma la vada ad integrare. Le maggiori responsabilità per una cattiva educazione di un giovane sono da ricercarsi in primis nell'ambito familiare da cui questo giovane proviene e che è maggiormente stimolante per il giovane se i genitori hanno un grado d'istruzione alto.
I giovani, i bambini sopratutto, non dovrebbero essere lasciati davanti a mezzi di intrattenimento da soli( TV, PC, Tablet, e Smartphone), ma dovrebbero essere seguiti per far diventare questi momenti, momenti di crescita e di confronto con i genitori.
I bambini vanno ascoltati, e non solo. Dalle loro parole vanno desunte le loro esigenze e vanno seguite, mettendo la vita degli adulti "a disposizione" di quelle dei bambini, dei giovani, che in una famiglia sono sempre la parte più debole.
Mettiamo la nostra vita a disposizione dei figli, ascoltiamoli, facciamo diventare la nostra vita da adulti, una vita "figliocentrica".  
Un bambino seguito sarà un adulto saggio in futuro, e potrà essere anche più facile alla scuola aiutarci a crescerlo.
Come ultima considerazione "prendo in prestito" le parole del Provveditore agli studi di Caserta che lancia il seguente appello agli adulti: "Cari adulti, ricordatevi che anche voi siete stati bambini e che i bambini, i giovani, ogni tanto hanno bisogno, hanno l'esigenza, di pariare(divertirsi)"
Diego Guerriero

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